Franca Asciutto

Franca Asciutto, architetto e artista dalla personalità poliedrica, intesse sulla tela le trame narrative di paesaggi naturali, marine e capricci romani, nature morte e scenari danzanti, filtrati dal suo inconscio ed espressi attraverso i caratteri della pittura “emozionista”.

I suoi caratteristici paesaggi sono realizzati con una tecnica pittorica che nel recupero dell’effetto luministico del puntinismo attua una rivisitazione del colore aumentando il volume e allargando il diametro del tratto: notiamo come la pennellata insista sul disegno creando piccoli cerchi di colore che completano la campitura, oppure brevi segmenti che si susseguono in armonia, come una piccola scala cromatica. Elementi che nel procedimento esecutivo creano movimento, vitalità. L’artista sembra conoscere la forza emotiva del colore. Si può parlare infatti di una pittura vibrante.

Riconosciamo l’alto livello estetico ed emozionale di una produzione artistica proiettata verso il linguaggio figurativo, che affida la riconoscibilità della narrazione ai soggetti, presentati a più riprese nelle opere pittoriche e nei disegni, pur indagando sempre nuove forme di interpretazione.

Dipinge le marine come paesaggi accesi di colore: le suggestive atmosfere trasmettono l’emozione del luogo che, ispirato dalla realtà ma non reale, è prodotto di una proiezione inconscia dell’artista. L’idea del soggetto si incrocia con una visione romantica del luogo, con la rêverie, spesso ritratto da una colorata terrazza fiorita, forse il punto di osservazione dell’artista. La scelta dei colori accarezza lo sguardo ed esprime solarità.

Singolari solo le sue barche dalle grandi chiglie. Il concetto del viaggio, forse legato alla sua infanzia passata in Australia, condiziona una scelta tematica che assume anche un significato simbolico: quello della fantasia, dell’evasione dalla realtà, ma diviene anche metafora della vita: sono navi dalle grandi stive che raccolgono e accumulano una quantità enorme di esperienze, di pensieri, riflessioni, sogni.

Navi pesantemente strutturate per solcare oceani sconfinati alla scoperta di nuovi mondi. L’artista utilizza la pittura a rullo oppure larghe spatolate di colore, tecnica denominata Flash Art, che le permette di giocare con i volumi e con i segmenti colorati, ma adotta anche quella dello Skyline, caratterizzata dal tratto estemporaneo che cattura la luminescenza, e che costituisce un passaggio fondamentale “dello stile personale dell’artista verso nuove cromie e una nuova fluidità rappresentativa”.

Ancorate al molo, ammassate in un ordine apparentemente confuso, le “barche” colorate ci invitano ad intraprendere il viaggio della vita, ad andare incontro all’ignoto, ad affrontare le burrasche o a godere della quiete del mare.

La scelta dei colori primari è carattere dominante delle sue opere pittoriche. La forma figurata, modulata, in una contrapposizione di piani in orizzontale e in verticale, a volte decisa a volte sospesa nello spazio, crea l’effetto della tridimensionalità. Una visione immaginaria e metafisica di un soggetto naturale che ritroviamo anche nelle nature morte, arricchite di particolari come maschere e strumenti musicali colorati, in un impianto compositivo ben bilanciato nonostante lo spazio illusorio.

Spazio illusorio legato alla rêverie anche quando ritrae i luoghi della Roma imperiale, confinati nel passato glorioso, oggi purtroppo residuo spoglio di orpelli. L’elemento naturalistico e realistico cede il passo al genius loci, allo spirito vibrante che vive e sopravvive al tempo. I luoghi immersi nei colori solari riacquistano una inconsueta vitalità. Il foro, piazza Navona sono tripudi di colore. L’artista dipinge la piazza come fosse un campo brulicante di vita, gremita come un teatro o un mercato, vivacizzata dai tendaggi fioriti dei bar per turisti.

Roma diviene inesauribile fonte di ispirazione creativa, legata alla sua eterna fascinazione, che emerge prorompente laddove antiche vestigia concorrono a creare suggestivi impianti architettonici di una ipotetica città surreale.

Piazza Navona è il luogo della mente, della suggestione, della percezione dei colori, della luce e delle ombre riflesse, dei giochi luministici che Franca apprende nelle sue sedute en plein air in presenza di turisti incuriositi, condividendo le emozioni del momento creativo.

Negli splendidi e unici disegni con china e acquarello la Asciutto recupera alcuni elementi figurativi presenti nei quadri ad olio. Tali soggetti sono proiettati in uno spazio metafisico articolato e complesso, frutto di una continuità di linea che contribuisce a definire forme architettoniche, e che trasborda dal perimetro del disegno sul passepartout di cartone. Una narrazione infinita, che stimola la ricerca visiva invitando a catturare negli interstizi delle linee, tra le sagome dei monumenti e le piazze, bizzarrie creative come teste statuarie o prue di navi gigantesche. Da una struttura architettonica immaginifica, Ispirata dalla monumentalità della città eterna, l’artista libera la mano creando un percorso ritmato di linee e di curve senza interruzione di continuità: città immaginarie, forse utopistiche, dove edifici e piazze coabitano uno spazio senza tempo.

La piazza ritorna come soggetto paesaggistico e architettonico della struttura compositiva, da cui si diramano linee fluide e morbide a costruire ed edificare attraverso una continuità del segno infinite forme, come profili femminili o giganteschi velieri che si intravedono tra gli angoli delle chiese, oppure sotto le arcate dei ponti antichi.

L’artista recupera il linguaggio metafisico, conferisce al disegno un grande effetto scenico dove le sue ballerine colorate, dai colori flou e pastello, aleggiano eteree su campiture bianche o nere conferendo ritmo alla “staticità compositiva” di una città idealizzata.

La città dipinta da Franca è un contenitore di esperienze emozionali: una visione a grand’angolo di una sezione prospettica ispirata dalla munificenza degli edifici di Roma. La sua pittura apre a nuove dimensioni esplorative: dipingendo campiture astratte, geometriche e modulate, l’artista traccia le linee di un percorso narrativo dove fantasia e la realtà si mescolano in un linguaggio complesso ed emozionale.